London, ex viceministro degli Esteri cecoslovacco, è arrestato. Nei lunghi interrogatori, condotti con psicometodi coercitivi già sperimentati a Mosca, subisce un “lavaggio del cervello” tale da spingerlo a confessare gli inesistenti crimini politici di cui lo si accusa. Condannato in un processo-farsa e pubblicamente sconfessato dalla moglie. Riabilitato nel 1968, prima dell'arrivo delle truppe del Patto di Varsavia.